mercoledì 27 agosto 2014

Registro di viaggi. La Francia del sud - Lione, Perouges

Quel cielo, appare fuori dal territorio a cui, sin dall'infanzia, ci hanno detto di appartenere. Eppure è limpido e terso allo stesso modo. Uguale a quello di qualche mezz'oretta prima.

I confini non separano. La differenza è solo sulla carta, quando ci si avventura ad oltrepassare i baluardi posti dalla natura a delimitare la terra che demarcazioni non ha.

Le Alpi si allungano, come sentinelle buone che lasciano passare, senza tante cerimonie, chi si affaccia dall'altra parte, nello stato francese.
La decisione di non affrettare la strada, attraverso il traforo, ricompensa chi ha necessità di respirare l'aria fine, delicata. Un soffio di freschezza e la libertà di alzare gli occhi al cielo.
L'azzurro che, nonostante i capricci della stagione al termine, pare ora scalfito dalla punta di pastelli naturali, zigrinato solo un po' dal bianco delle nubi.






La salita non è impervia. L'itinerario prevede il passo del Monginevro, a collegare la valle di Susa con Briançon, nella valle francese della Durance.
I polmoni ne approfittano per immagazzinare l'aria buona e pulita. Il paesaggio è meraviglioso. I colori quasi si riflettono nelle iridi che paiono inumidite un po'. 
L'emozione per quella vista è impagabile e commuove.

È difficile accelerare. La meraviglia di quei luoghi invoglia soprattutto a trattenersi, a rallentare il passo.

La Francia del sud aspetta sorniona che il viaggiatore prenda confidenza, senza fretta.

E nell'attesa, la temperatura sembra volerci fare adattare al cambiamento, in maniera non troppo traumatica.
Una pioggia fine accompagna l'entrata nella città di Lione, una delle più grandi metropoli francesi. 
E poi alla pioggia si alterna il sole, in un simpatico andirivieni di nuvole e di sereno.


Lione è storia nei secoli. Proprio quella che avevo conosciuto all'epoca degli studi universitari di archeologia, quando leggevo le notizie su Lugdunum.

Lione è varia, è colorata. È calda e fresca nello stesso tempo. Difficile da descrivere e da sintetizzare.
Le strade, i negozi e le tantissime persone: tutto pare pitturato all'istante con resa grafica vivace e dinamica.
Non c'è un colore che manchi, fra queste vie, tanto è grande e vasta questa città, che adagia i suoi secoli fra le acque del Rodano e della Saona.

Poco lontano da Lione, il caratteristico e delizioso borgo di Pérouges sembra immobile nel tempo ad attendere le visite di quanti si recano ad ammirare questa caratteristica cittadina medievale che conserva, intatte nelle pietre e nelle vie, il sapore di epoche remote.
Il gusto si affina, lungo le strade e si rilassa abbandonandosi al godimento del dolce più ricercato: la galette.




Ci riposiamo nella quiete di questo paesaggio incantato, aspettando l'inizio di un nuovo viaggio.

Concetta D'Orazio

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