mercoledì 27 agosto 2014

Quel mare ghiacciato - Chamonix



È nascosto in alto, quel mare che riposa la sua vita sotto strati di ghiaccio pesanti.
A guardarlo bene non è proprio un mare, ma quella distesa bianca porta in sé l'immagine dell'acqua che si allunga e si perde, da guardare fermi, come si fa dalla riva.

Per raggiungerlo è necessario farsi cullare per qualche tempo dal trenino a cremagliera che s'inerpica attorno al fianco della montagna.

Impossibile non rimanere estasiati di fronte al paesaggio che si offre dal finestrino. La notte, in inverno, pare dilungarsi per qualche tratto in cui la montagna è più distante dal sole, dove le oscurità si adagiano molli e la vegetazione è più fitta. Durante la salita, sembrerà che quelle zone siano rimaste addormentate più a lungo, godendo della protezione delle ombre. 

Dopo una ventina di minuti si giungerà finalmente alla stazione di Montenrvers.

Sentirete il respiro strozzato, per l'altitudine, per il freddo, soprattutto se la vostra gita è invernale. 
Il fiato, però, si fermerà pure davanti a quella vista, aperta ai vostri occhi: la Mer de Glace.

Qui cielo e terra sembrano toccarsi e poi congiungersi in un amplesso di bianco.
Dovrete scuotervi un po' per riuscire a richiamare indietro i vostri occhi che si saranno già abituati alla luce su quella vetta. 
Spazierà lo sguardo, contemplando le meraviglie della natura. 
Tornerete indietro con dispiacere, certo, per aver lasciato quel candore addormentato. L'animo però vi si sarà riempito di finezza d'aria e di infinitezza di sguardo.

Scenderete sotto, di nuovo a Chamonix. 

Un gran beneficio di tranquillità gelata è quel che mi è sembrato di recepire, passeggiando, in inverno, lungo le strade di questa località dell'Alta Savoia.

Le movenze dei turisti vivaci, a trascinare sulle spalle gli scii o a cercare, nel pomeriggio, una bevanda di ristoro caldo.

Cibo solido e pastoso di sera, fonduta di formaggio e vino robusto.

Mercatini, di mattina in piazza, negozi di oggettistica e carinerie, un'atmosfera pre-natalizia meravigliosa.

Concetta D'Orazio







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