lunedì 14 aprile 2014

Le patate infarinate, col vinello van gustate








Questa è la prima ricetta che illustriamo un po' così.
Di patate, di olio, di sale  hanno scritto a iosa, e quanto basta. Hanno fatto paste, hanno impiattato composizioni.
Come se per mangiar servissero le illustrazioni e, dunque, per preparar si abbisognasse di giustapposizioni.
Hanno pure ideato trasmissioni.
Ma tanto alla pancia, credete a me, servono solo espansioni.
Passiamo ora a parlare di cose importanti. Le rime le lasciamo ai cantanti.

Diciamo di queste patate infarinate. Elenchiamo gli ingredienti preparati poco prima oppure improntati alla bisogna.
Di farina, al ver, ne serve poca. Solo al nome della ricetta è indispensabile.
Le ho dette "infarinate" per farle apparir più belle, ma chiamarle avrei potuto pure incamiciate.
Eh sì, perché una camicia la mettono, queste mele di terra, pure quelle che provengono dall'Inghilterra.
Ora sono ritornata alle rime, lo vedo. D'altronde astenermi non so, lo ammetto. E voi ci state pure prendendo gusto. Scommetto!


Ingredienti

Gli ingredienti sono semplici, tanto qua, la qualità che a noi interessa è la semplicità.
Prendete allora un quattro o cinque grosse patate.
Due uova e pangrattato per tessere la tela per la camicia.
Prendete pure dell'olio e un pizzico (saporito) di sale.
Un rametto di rosmarino.
Uno spicchio d'aglio, meglio se due.
Due o tre peperoni secchi.
Altre spezie o intrugli non servono, se le patate sono già belle. Nel caso esse fossero un po' attempate, usate pure il pepe ma lasciate stare le besciamelle!

Preparazione

Prima una e dopo l'altra, dovete tuffare in acqua le mele di terra: devono essere mondate dal colore, dal sapore e dalla polvere della originaria zavorra, la terra appunto.
Dopo averle risciacquate, le patate van denudate. Togliete quindi la buccia.
Ora sono nude, tagliatele a tocchetti piccoli ma non proprio piccini troppo. Diciamo un po' più grandi di una noce.
Lo so, pelare le patate vi procura noia.
Pensate allora al desco, agli invitati e alla loro gioia!
Nel mentre siete impegnati a far operazione di pulizia, avrete messo a bollire, a parte, un grosso pentolone, con acqua salata. Quando quelle, le patate, saranno belle lavate, pelate e denudate, andranno a mollo nell'acqua del pentolone.
Una decina di minuti sono sufficienti. E nel mentre fate bollire potete pure andare a lavarvi i denti!
Scolate quindi le poverelle.
Preparate la pastella. Da una parte mettete le uova, senza scordarvi di salare. In un altro piatto ponete il pangrattato misto alla farina. Butterete le patate prima nelle uova, poi le passerete nel piatto.
Eccole finalmente in camicia!
Le patate, dunque, sono infarinate, pronte per essere buttate in una padella con olio bollente bollente, aglio, peperoni e quindi...mangiate!






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