lunedì 16 giugno 2014

Serramonacesca - Badia di San Liberatore a Majella ed Eremo di S. Onofrio





Scellerati quei piccoli sassi che scivolano sotto alle scarpe. Ti mettono alla prova. Misurano la tua abilità a tenere l'equilibrio. Il piede vacilla. È necessario evitare ogni distrazione.

Si sale ripidamente, il sentiero è stretto e gli scalini naturali, arrangiati sui sassi, sulle radici di piante ingrossatesi sotto il peso dei secoli e venute in superficie.
Quei metri che, in altri momenti, sarebbero sembrati di poca fatica da percorrere, ora assumono misura infinita: si sale verso il cielo.
È lì che stiamo andando. Lo capisco dal limite delle nuvole di questa strana mattinata quasi piovosa. 
Ci stiamo dirigendo dove le nubi si sono fermate a riposare.
Ci sarà da camminare in salita. 
Ma la forza c'è.
Il cielo è lontano. Lo sento, lo avverto dal mio respiro d'affanno.
Le gambe sono quasi indolenzite, a macinare le distanze di quel gravoso calle. 
E c'è pure la determinazione




Quando il sole decide di far ritorno, non concedendo requie al sudore dello sforzo provocato dall'ascesa, si giunge.
Le nubi sono veramente scese, forse ad appoggiare con una contraria leggerezza il peso di quella roccia.
È la pietra della Majella.





Quel masso e la sua imponenza sovrastano l'eremo. 





E, all'interno, il verde del muschio fa da contorno al bianco della roccia, alle spalle della statua S. Onofrio.



L'esperienza è di meraviglia: l'umidità riscalda quella poca metratura quadrata di spazio rivolto alla meditazione.
È lì, proprio sotto alla montagna.
L'Eremo di S. Onofrio, a 725 m. di altitudine, si fa risalire ad un periodo compreso fra l'XI e il XIV secolo, ad opera dei monaci benedettini della vicina Abbazia di San Liberatore. Sembra che li andassero a far ritiro di silenzio.

La discesa è più veloce ed il cuore sembra respirare con più regolarità, insieme al ricordo della visione di poco prima.
A pochi metri, più sotto, c'è la Badia.



L'Abbazia di San Liberatore a Majella, antico monastero, si erge mantenendo una maestosa dignità, a scalfire il tempo che attorno ad essa si ferma, isolandola nella sua elegante semplicità.



Straordinario modello abruzzese di architettura romanica. L'interno è a tre navate e tre absidi.
Il pavimento è a mosaico e l'ambone è quello tipico abruzzese del periodo.



L'Abbazia di San Liberatore a Majella e l'eremo di S. Onofrio si trovano nel comune di Serramonacesca (PE), "serra dei monaci".

Il mio consiglio è quello di far visita a questi luoghi antichi di contemplazione, dove la religione sembra essersi fusa con le credenze e le usanze di popoli schietti.

Concetta D'Orazio



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