mercoledì 27 luglio 2016

Il mio respiro turchino, sul trabocco


Un periodo di ricerca intensa. Lo è per me, questo momento delimitato da un inizio.

Capita spesso, sempre, di mettermi in cammino, seguendo itinerari che ho prefigurato nella mente nel corso di notti antecedenti, augurandomi di poter trovare quello che il pensiero cerca, senza sosta o senza risparmio.

Avevo le idee chiare, domenica: mi sarei recata ad assaggiare il sole che si mescola con l'aria. Avrei visto la brezza danzare fra i legni e le foglie. Avrei sentito il gusto salmastro stropicciare le palpebre assonnate.


Ho preso fiduciosa la strada, addentrandomi per il sentiero naturale. 
Qui il verde non si piega alla mano dell'uomo: è la mano dell'uomo che può accompagnare i suoi passi, nel districarsi fra le radici delle piante che movimentano il passaggio.



La mia discesa l'ho sentita dolce, l'ho assaporata e l'ho rallentata. 
Impossibile fermarsi ma difficile percorrere con velocità quel sentiero tutto ancora splendido e selvaggio.




Ho arrestato i miei passi a guardare infine la costruzione a vedetta e ad aiuto dei pescatori. Nel suo nuovo fulgore, a dominare ancora il mare, oggi è simbolo di questo nostro pezzo di costa adriatica.



Nel mirare la costruzione così onesta, elevata, imponente mi è parso di gettare pure l'occhio alla mia dignità.

La solitudine imperiosa del trabocco, signore del mare e della terra, mi ha consegnato di nuovo quella forza che ero andata lì a cercare.

Ho ripreso il mio passo e l'ho sentito più sicuro. Più decisa ho visto la mia volontà. 


Concetta D'Orazio

Trabocco di Punta Turchina, località San Vito Chietino (CH)

Ho scritto sui trabocchi:


lunedì 11 luglio 2016

Orti d'Abruzzo



È tempo di semine, la stagione dell'amore campestre.
Siamo nati contadini, ancorati, ci teniamo stretti alle nostre origini: i frutti d'Abruzzo sono la gratifica dalla nostra terra.

Doveri e responsabilità del mondo civile e della professione non fanno cadere mai il pensiero a quell'impegno antico che dava ricompensa di nutrimento a chi faceva visita alle piante, con serietà e quasi con devozione quotidiana.

La terra la dobbiamo far scivolare sulle piante, noi, la dobbiamo stringere e poi versare.
E su quel terreno dobbiamo far cadere la pioggia dai nostri tubi, a bagnare l'origine, quasi con le lacrime di quel tempo trascorso. Il pianto di quell'età, che le mani e i nostri pensieri non hanno mai dimenticato, farà crescere il cibo.




In questi mesi guardiamo nascere e moltiplicarsi gli ortaggi, che metteremo sulla tavola, luminosi, colorati, densi, pieni di succo.
In questi giorni iniziamo a goderne, prendendo i più timidi dalle prime foglie.

E si rinnova, ogni anno, il bisogno nostro di accompagnarci all'erba, all'acqua, al sole, all'aria. 
Negli orti d'Abruzzo.

Concetta D'Orazio





La mia intervista

Ringrazio Antonella Sacco per l'intervista che ha pubblicato sul suo blog.

Seguite questo link.

lunedì 4 luglio 2016

La fragranza gratis di mercoledì - La promozione continua


Maria Celeste ha deciso di entrare nella vostra libreria digitale, insieme alla sua magra presenza.
Ascoltatela, come ho già fatto io.

Cari amici, come promesso, vi avviso che il mio e-Book La fragranza dell'assenza sarà a disposizione, per il download gratuito, mercoledì 6 luglio 2016.
Ringrazio chi vorrà approfittarne.


#gratis #ebookgratis

Aggiornamento: ho deciso di proseguire la promozione, estendendola anche a giovedì 7 luglio.