mercoledì 22 maggio 2013

Brevi note sulla pubblicazione in autonomia


Assistiamo oggi ad un copioso proliferare sui social network, sui forum, sui siti web, di gruppi di discussione che si propongono di promuovere e sostenere le realtà editoriali autonome, nate grazie alla diffusione della nuova forma dell’auto-pubblicazione. Coloro che sono impegnati direttamente nel settore, scrittori, grafici, lettori, pochi a dir la verità, naturalmente hanno ormai una solida esperienza di questa nuova maniera di produrre libri. Tante tuttavia, nel nostro Paese, sono le persone che non conoscono la natura della pubblicazione in autonomia e si chiedono chi siano questi scrittori indipendenti.
La pubblicazione in autonomia è cosa recente e, come tale, va conosciuta, elaborata prima, quindi accettata e divulgata.
Ma osserviamola più nel dettaglio questa tendenza innovativa.
Se lo scrittore cosidetto “classico” deve pensare semplicemente a scrivere, concentrandosi sulla trama, sui contenuti e sulla forma, l’autore indipendente deve seguire la sua opera, nei minimi particolari senza poter trascurare nulla. Gli scrittori che lavorano in autonomia (Indie) non hanno alle spalle, in virtù di questa loro indipendenza, il lavoro che in casa editrice viene generalmente affidato a professionisti diversi quali il correttore bozze, il grafico, l’impaginatore. L’autore che decide di pubblicare in maniera self deve, pertanto, prendersi cura della sua opera in maniera completa: deve pensarla, scriverla, non dimenticandosi di vezzeggiarla e coccolarla con un’accurata opera di labor limae che non lasci nulla al caso.
I nuovi scrittori necessitano di varie competenze: essi devono essere bravissimi redattori e registi di scena scritta, ma devono possedere anche abilità e conoscenze di tipo più tecnico e addirittura informatico. Tutto ciò ha un prezzo: l’opera finale risponde sicuramente in toto al gusto di chi l’ha prodotta ma potrebbe contenere errori dettati dalla fretta o dalla poca dimestichezza con i supporti informatici.
Per questi motivi occorre che gli autori indipendenti si adoperino per ottenere un confronto continuo con i colleghi e compagni di avventura. Solo così si avrà modo di riuscire a farsi conoscere ed apprezzare, soprattutto da quel pubblico di lettori che ancora legge seguendo i costumi e le abitudini tradizionali.

Concetta D'Orazio

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